IL SENATO APPROVA IL DECRETO SPALMA INCENTIVI
Entro il 24 agosto la Camera dovrà approvare il testo definitivo
(31/07/2014)
Il testo del Decreto Legge Competitività approvato mercoledì
scorso dal Senato, ha accolto l’emendamento, firmato da relatori delle
commissioni Industria e Ambiente, Massimo Mucchetti e Giuseppe Marinello, che
introduce tre opzioni a disposizioni degli operatori del settore delle rinnovabili.
Gli operatori di impianti fotovoltaici sopra 200 kWp,
potranno dal 1 gennaio 2015 scegliere
tra tre diverse alternative:
- spalmare l’incentivo su 24 anni (invece che su 20),
ricalcolandolo secondo una percentuale di riduzione che va dal 25% per un
periodo residuo di 12 anni, al 17% per oltre 19 anni rimasti;
- mantenere il periodo di incentivazione a 20 anni, ma
rimodulare le tariffe in modo che siano più basse durante i primi anni
mentre nei successivi sarà effettuato un conguaglio. Le percentuali, che devono
essere fissate dal MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico) entro il 1
ottobre 2014, devono garantire che -in caso di adesione di tutti gli aventi
diritto all’opzione- si generi un risparmio da 600 milioni l’anno per il
periodo 2015-2019, rispetto all’erogazione prevista con le tariffe vigenti;
- mantenere il periodo di incentivazione a 20 anni ma con una tariffa ridotta, per il
periodo residuo di incentivazione, di una percentuale proporzionale alla
potenza dell’impianto (6% per gli impianti da 200kW a 500kW; 8% per gli
impianti da 500kW a 900kW; 10% per gli impianti di potenza nominale superiore a
900kW).
Agli operatori coinvolti che non dovessero aver
comunicato la scelta al GSE entro il
30 novembre 2014, sarà applicata automaticamente la terza opzione.
Tra le novità introdotte vi è anche una sorta di
cartolarizzazione delle quote residue degli incentivi che i soggetti titolari
di impianti di produzione elettrica da rinnovabili potranno adottare, i titolari
di incentivi pluriennali per il fotovoltaico potranno infatti “cedere una quota di detti incentivi, fino all’80%, ad un acquirente
selezionato tra i primari operatori finanziari europei“, però l’acquirente
dovrà essere scelto con una procedura competitiva stabilita dall’Autorità e
dovrà mettere a disposizione almeno 30 miliardi di euro per l’acquisto di quote
di incentivi.
Per le tariffe onnicomprensive erogate ai sensi del quinto Conto Energia (DM 5 luglio 2012) le riduzioni
saranno applicate alla sola componente incentivante (calcolata secondo l’art.
5, comma 2, del DM 5 luglio 2012).
Qualche aggiornamento anche sui SEU e RIU, ai quali
verranno addebitati gli oneri di sistema per una quota pari al 5% della parte
variabile, ma che dal 2016 non potrà comunque aumentare del 2,5% ogni due anni.
La determinazione dei costi di funzionamento del GSE
da addebitare agli operatori e il riconoscimento del 90% dell'incentivo a
partire dal secondo semestre 2014, con conguaglio l'anno successivo, sono altre
novità che andranno a condizionare i costi di gestione degli impianti di
produzione.
La norma dovrà adesso affrontare l’esame della Camera
per essere convertita in legge entro il 24 agosto e sembra assai probabile che,
visti i tempi strettissimi, sarà sottoposta al voto di fiducia.
Critiche ancora le associazioni direttamente
interessate, che hanno sempre sottolineato il rischio che una modifica in corso
d’opera dei contenuti e delle clausole dei contratti in essere, potrebbe
innescare numerosi contenziosi.
Ancora forti le pressioni e proteste degli operatoti,
e proprio nei giorni di approvazione del testo in Senato un gruppo di operatori
internazionali che hanno investito più di 4 miliardi di euro nel fotovoltaico
italiano, hanno scritto una lettera al premier Matteo Renzi, in cui esprimevano
la delusione e indicavano i rischi che questo provvedimento retroattivo
potrebbe produrre, di conseguenza saranno probabili molti ricorsi e azioni
legali per mancato rispetto contrattuale.