UNIONE EUROPEA COMPLESSIVAMENTE MOLTO EFFICIENTE

UNIONE EUROPEA COMPLESSIVAMENTE MOLTO EFFICIENTE

Raggiunto nel 2014 l'obiettivo -20% del Pacchetto Clima


(12/09/2016)

 

Secondo i dati contenuti in uno studio realizzato dal Joint Research Centre della Commissione europea, dal titolo "Energy Consumption and Energy Efficiency Trends in the EU-28 (2000-2014)", con una riduzione stimata in 72 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), l’Unione europea è riuscita a risparmiare l’equivalente del consumo energetico annuale di un paese come la Finlandia.  

 

Infatti, i consumi finali di energia nei 28 Paesi dell’Unione Europea risultano diminuiti del 6,35% tra il 2000 e il 2014, anche se ciò sembrerebbe dovuto più alla recessione che alle politiche di efficienza energetica adottate.

 

Nello studio vengono riportati i dati e le tendenze di consumo dell'energia in quattro principali settori energivori: residenziale, terziario (servizi), trasporti e industria. La maggiore contrazione nei consumi finali di energia è stata registrata nel settore industriale (-17.62%) e nel settore residenziale (-9.52%), mentre in netta controtendenza risultano il settore dei trasporti (+2.21%) ed il terziario (+16.48%).

 

In risultato interessante è anche frutto del cosiddetto "Pacchetto clima-energia" adottato nel 2008, che impegna gli Stati membri a ridurre le emissioni di gas serra del 20%, a produrre il 20% dell’energia da fonti rinnovabili e a migliorare l’efficienza energetica del 20% entro il 2020. A tale proposito, secondo il citato studio gli obiettivi del 20% imposti dalla direttiva europea sull'efficienza energetica, che ha fissato il consumo energetico massimo dell'UE per il 2020 a 1.086 Mtep, risultano raggiunti con sei anni di anticipo.

 

Nel settore industriale, che ha mostrato la più significativa diminuzione, i consumi di alcune tipologie di industrie ad alta intensità energetica, come acciaio, minerali non metallici, prodotti petrolchimici, risultano diminuiti rispettivamente del 24%, 23% e 12% negli ultimi 15 anni. Considerato che la quantità di energia necessaria per produrre nel 2014, una tonnellata di acciaio, cemento o di carta è la medesima che serviva nel 2000, viene confermato che questi miglioramenti sono imputabili quasi esclusivamente alla crisi finanziaria ed economica e non ad implementazioni su vasta scala di soluzioni di efficienza energetica.

 

Mentre il risultato nel settore residenziale di riduzione pari a quasi il 10% dei consumi, è attribuibile in buona parte alla variazione delle condizioni climatiche, ma ancora di più alle nuove concezioni costruttive introdotte negli ultimi anni. Per affrontare il crescente costo dell'energia, le famiglie si sono dotate di elettrodomestici ad alta efficienza: nel 2014 il 56% degli elettrodomestici venduti nell'UE risultavano in classe A, contro soltanto il 2% dell’anno 2004.

 

Il consumo di energia nel settore terziario (servizi) risulta aumentato del 16% tra il 2000 e il 2014, ed attualmente rappresenta circa il 16% dei consumi energetici totali dell'UE, contro il 13% del 2000; mentre i consumi energetici inerenti i trasporti, con il 33,22% del consumo totale di energia finale nel 2014, rappresentano un terzo di tutta l'energia consumata nell'UE.

 


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