APPROVATO IN VIA DEFINITIVA IL DECRETO SPALMA INCENTIVI
Dal 1 gennaio 2015 ridotti gli incentivi per il fotovoltaico
(28/08/2014)
A inizio di agosto al termine di un iter complicato, il Governo
ha portato a casa la conversione in legge del Decreto Legge Competitività n.
91/2014, che una volta pubblicato sulla gazzetta ufficiale diventerà operativo.
Risultano apportate alcune modifiche alla versione approvata al
Senato, tante le norme di interesse in campo energetico, tra cui spicca
l'operazione taglia-bollette per le piccole e medie imprese fatta di tante
voci, di cui la più famosa e contestata è senz'altro lo spalma-incentivi-FV.
Come noto, in particolare il decreto prevede di rimodulare i sussidi al
fotovoltaico e di ridurre le agevolazioni ad alcune categorie di consumatori
per diminuire il costo dell'elettricità per le Pmi, emettere insieme gli 1,5
miliardi di euro necessari ad arrivare alla diminuzione del 10%, per il quale occorreranno però altri interventi, tra cui
atti di indirizzo del Mse all'Autorità per le misure di natura regolatoria.
Nel merito, l'art. 23 individua la platea dei beneficiari dello sconto, ossia i
consumatori in media tensione e quelli in bassa tensione con potenza
disponibile superiore a 16,5 kW, diversi dai clienti residenziali e dall'illuminazione
pubblica.
L'art. 24, rivisto in prima lettura al Senato, assoggetta dal 1°
gennaio 2015 le Reti interne di utenza
(Riu) e i Sistemi efficienti di utenza (Seu) al pagamento di una quota
(5% elevabile in futuro) degli oneri generali di sistema sull'energia
autoprodotta, dal quale risulteranno esenti ai sensi del comma 9, gli impianti
Fer di potenza non superiore a 20 kW.
Invece l'art. 25 pone a carico dei beneficiari delle attività del Gse, ad eccezione degli
impianti destinati all'autoconsumo fino a 3 kW, e non più dei consumatori, i
relativi oneri di gestione, che verranno definiti e ribaltati ai soggetti
responsabili.
Il decreto affida all'Autorità per l'energia la revisione, con
effetto dal 1° gennaio 2015, della disciplina dello scambio sul posto che viene estesa a tutti gli impianti da fonte
rinnovabile con potenza fino a 500 kW.
Ma l'argomento centrale del provvedimento resta il
taglia-bollette è l'art. 26, meglio noto come spalma-incentivi obbligatorio per operatori - titolari di
impianti con potenza oltre i 200 kW, dando tre opzioni: allungare da 20 a 24 anni il
periodo di incentivazione, a fronte di una rimodulazione del valore unitario a
seconda della durata residua; il mantenimento dell'erogazione ventennale,
tuttavia con una riduzione iniziale del sussidio e di un corrispondente aumento
dello stesso in un tempo successivo, in base a percentuali definite dal
Mse; il mantenimento degli incentivi su 20 anni però con un taglio a scaglioni
in ragione della potenza degli impianti (6% da 200 a 500 kW, 7% da oltre
500 fino a 900 kW, 8% oltre i 900 kW).
Oltre alle tre opzioni, si aggiunge una quarta strada che
prevede aste per la risoluzione
anticipata di una quota fino all'80% degli incentivi Fer (non solo FV)
attraverso il coinvolgimento di operatori finanziari europei, il tutto subordinato
alla verifica da parte del Tesoro della compatibilità degli effetti
dell'operazione sui saldi di finanza pubblica.
Altre novità sono previste all'art. 27 che sopprime gli sconti tariffari per i dipendenti del settore
elettrico, e all'art. 28 che rivede la regolazione e remunerazione dei
sistemi elettrici delle isole minori
non interconnesse sulla base di criteri di efficienza e di stimolo
all'efficienza, e l'art. 29 interviene sul regime tariffario speciale delle ferrovie, restringendolo dal 1°
gennaio 2015 ai soli consumi elettrici rientranti nel servizio universale e per
il trasporto ferroviario delle merci.
Mentre l'art. 30 riguarda
le semplificazioni per impianti da fonti rinnovabili, pompe di calore, biometano
e unità di micro-generazione, e l'art. 30-bis proroga i termini per
l'avvio delle gare per l'assegnazione delle concessioni di distribuzione gas.
Nel decreto ancora altro, compreso una serie di misure ambientali, tra cui all'art. 9
disposizioni per l'efficientamento energetico degli edifici scolastici e
universitari pubblici, all'art. 11 nuovi parametri di verifica per gli impianti
termici civili, all'art. 12 norme sulla Commissione Via con la riduzione dei
componenti 50 a 40, all'art. 13 novità su bonifiche e all'art. 14 sul Sistri.
A parte i ricorsi che verranno avviati, sta di fatto che per i
soggetti responsabili di impianti fotovoltaici sopra i 200kW, è consigliabile
rivedere immediatamente il proprio business plan, che tenga conto delle diverse
opzioni, nonché di tutti gli altri fattori che incideranno sui ricavi, a
partire dall'addebito del 5% degli oneri di sistema per i regimi SEU,
l'addebito dei nuovi costi di gestione del GSE, a cui si consiglia di
aggiungere la sensibile riduzione del ritiro dedicato e i futuri nuovi oneri di
sbilanciamento, per poi ottimizzare i propri costi di gestione e scegliere
l'opzione ottimale.