XXI CONFERENZA DELLE PARTI DELL’UNFCCC (COP 21)
Appuntamento annuale strategico per il futuro climatico del pianeta
(01/12/2015)
Partita la XXI Conferenza delle Parti che riunisce politici e
delegazioni provenienti da tutte le nazioni del mondo, per parlare e trovare un
accordo su come combattere il cambiamento climatico.
L'evento assume una particolare importanza in questo contesto
geopolitico, considerato che anche i paesi in via di sviluppo, o ex, come Cina
e India, iniziano ad essere consapevoli del pericolo che il pianeta sta
correndo a causa dei cambiamenti climatici.
In discussione gli impegni comuni per il contenimento delle emissioni
da parte di oltre 160 Paesi, cioè quelli che nell'ambito delle Nazioni Unite
aderiscono al INDC (Intended Nationally Determined Contribution), per attuare
azioni volte a limitare l'aumento delle emissioni di CO2 nei prossimi 15 anni.
Dal vertice di Copenaghen
del 2009, che si concluse con un modesto accordo, per impegnarsi a limitare
l'ascesa della temperatura entro i 2°C, diverse sono state le analisi che fanno
di questo evento un occasione importante, a partire dalla consapevolezza che
l'effetto cumulato di tutti gli INDC non porterà a quella riduzione delle
emissioni necessaria per contenere l'aumento della temperatura media del globo
al di sotto dei 2°C a fine secolo, e che nella migliore delle ipotesi
riusciremo a contenere l'ascesa entro i 2,7°C.
La conferenza
sarà caratterizzata da quattro grandi gruppi:
1) gruppo riduzione delle emissioni rispetto ad un anno
definito, di cui fanno parte Europa, USA, Canada, Giappone e Brasile
2) gruppo riduzione delle emissioni per unità di prodotto, di
cui fanno parte Cina, India e Cile
3) gruppo riduzione emissioni rispetto alla traiettoria business
as usual, di cui fanno parte Paesi come il Messico, la Korea del Sud, il Marocco,
la Turchia e l'Indonesia
4) gruppo fissazione obiettivi per limitare l'aumento delle
emissioni, di cui fanno parte principalmente i paesi meno sviluppati.
La conferenza di Parigi si apre con il coinvolgimento di 160 Paese,
ai quali corrispondono altrettanti impegni (INDC), che rappresentano una
copertura del 95% delle emissioni globali, passando così dal 13% di Kyoto al
95% di oggi.