CLIENTI “NASCOSTI” ENERGIA ELETTRICA: GLI OBBLIGHI, LE SANZIONI E LE PROCEDURE DI ADEGUAMENTO
Da oggi è tecnicamente più semplice regolarizzare gli allacci alla rete per le aziende che non figurano nel sistema elettrico, in quanto operative tramite alimentazione intestata ad altra società.
13/05/2019
Facendo seguito alle precedenti comunicazioni, siamo a
fornire un aggiornamento in materia di CLIENTI
FINALI NASCOSTI”, ovvero i soggetti la cui unità di consumo non risulta
connessa né direttamente né indirettamente alla rete pubblica, in quanto
sottesa ad altro soggetto allacciato alla rete elettrica. Questo tipo di configurazione
può essere presente nei centri commerciali, negli aeroporti, nei
poli fieristici, ma anche nei capannoni industriali (e società di servizi),
quando abbiamo più imprese, con diverse partite iva, allacciate ad un unico contatore, e di conseguenza con un’unica
fattura di energia elettrica che viene ripartita fra le varie società. Questa
situazione, fino a giugno 2018, pur non essendo regolare ai fini fiscali, è
stata in qualche modo tollerata dagli organi di controllo (tipicamente Agenzia
delle Dogane ed GDF). In seguito alla pubblicazione delle delibere 894/2017/EEL
del 21 dicembre 2017 (unita a quella precedente 276/2017/EEL del 20 aprile
2017) ed integrata con l’ultima delibera del 2 agosto 2018 (427/2017/R/EEL)
l’ARERA ha disciplinato la materia, imponendo la regolarizzazione di queste
situazioni.
Trattandosi del recepimento di una direttiva UE, che
il nostro paese ha dovuto adottare in tempi molto rapidi e senza particolari
consultazioni tecniche, restano ancora molte incognite sulla procedura di
adeguamento.
La sintesi potrebbe essere la seguente:
-
Le partite IVA operanti sul territorio nazionale, sia manifatturiere che di
servizi devono preferibilmente ed in molti casi obbligatoriamente disporre di un
allaccio alla rete elettrica, identificato da un codice POD (point of delivery)
che viene assegnato dal distributore di energia elettrica.
-
La possibilità di avere, nell’ambito dello stesso capannone (o complesso di
uffici), anche all’interno di una stessa particella catastale, un solo allaccio per più di una partita
iva, è limitato a società distinte che operano
in modo complementare (es. se una azienda realizza calzature ed è collegata
ad una che produce complementi). Una particolare attenzione dovrà essere
riposta per le mense aziendali, soprattutto
quando il servizio viene realizzato da società esterne.
-
Tutte le imprese che si trovano nella situazione sopra descritta, sono
tenute a dichiararlo al distributore di rete, che valuterà la fattibilità
tecnica per l’installazione di POD FISICO o POD VIRTUALE, ovvero una
sorta di connessione di secondo livello che consente di frazionare la potenza
di un allaccio, sia di media tensione che di bassa tensione, su più utenti; di
fatto viene assegnato nuovo codice POD mettendo in chiaro la partita IVA
attualmente “nascosta”.
La sequenza di normative che si sono succedute, e la
totale assenza di case history, rendono più complesso l’iter di adeguamento che,
come abbiamo evidenziato, coincide con una sorta di “emersione” di un soggetto
per renderlo visibile al sistema elettrico, e pertanto riconosciuto anche ai
fini del regolare pagamento degli oneri di sistema. Per il momento
Confindustria ha avuto la disponibilità ad erogare questo tipo di servizio –
esclusivamente per sanare le posizioni pregresse – da parte di e-distribuzione
spa (gruppo ENEL).
Qualora le imprese non provvedessero a regolarizzare
la situazione, le criticità da gestire in caso verifiche ufficiali nei
confronti degli organi di controllo, sono le seguenti:
-
potenziali maggiorazioni del 30% sui corrispettivi afferenti agli oneri di
sistema a titolo di penale;
-
problemi di mancato versamento delle accise sull’energia elettrica (anche
se versate in surplus dal titolare effettivo del contattore);
-
problemi nella ripartizione dei picchi di potenza in fattura;
-
problemi di regolarità sul versamento del regime IVA corretto (10% o 22%) nel
caso i soggetti che operano in settori diversi (es manifattura o servizi);
-
problemi legati al minor versamento dell’accisa, per le imprese che hanno
un consumo superiore ai 200.000 Kwh mensili.
La richiesta di emersione deve essere trasmessa ad e-distribuzione
su apposito format (al fax 800 046 674 o via lettera alla C.P. 5555 – 85100
Potenza), e può essere richiesta dalle imprese che hanno un impianto
adeguatamente suddiviso rispetto al POD principale, nel quale deve essere
installato un apposito sezionatore
in grado di isolare i singoli soggetti attualmente nascosti. Questa procedura,
qualora accettata da e-distribuzione, i richiedenti dovranno procedere alla
sottoscrizione di una “convenzione” ad hoc che manleva il distributore dai
criteri standard sulla qualità della rete elettrica.
Tenuto conto che la regolarizzazione di questi casi
potrebbe prevedere eventuali “ravvedimenti” a livello economico a carico del
soggetto “nascosto”, suggeriamo di contattare i nostri uffici per una
valutazione preventiva.
Per informazioni:
Baroni Andrea
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Tel +39.0721.383.238
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